Le valli di Comacchio e Ravenna - Aglaia Viaggi

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Le valli di Comacchio e Ravenna

Le valli di Comacchio e Ravenna

1° giorno

Ritrovo dei partecipanti davanti alla scuola e trasferimento in pullman granturismo a Ravenna, la città che fu capitale tre volte: prima dell'Impero Romano d’Occidente, successivamente del Regno degli Ostrogoti e infine dell'Esarcato Bizantino. Arrivo e inizio della visita della città: Basilica di S. Vitale, Mausoleo di Galla Placidia, Museo Nazionale. Pranzo libero. Nel pomeriggio, proseguimento della visita della città: Duomo, Battistero Neoniano, S. Francesco, Tomba di Dante, S. Apollinare Nuovo, S. Maria in Porto, S. Giovanni Evangelista. Al termine, proseguimento per Lido di Savio. Sistemazione in hotel nelle camere riservate. Cena e pernottamento.


2° giorno

Prima colazione in hotel. Trasferimento in pullman a Comacchio. Incontro con la guida e visita della città: Trepponti, Palazzo Bellini, Ponte degli Sbirri, Loggia dei Mercanti. Proseguimento per la Valle Foce, sosta nella sala audiovisivi dove verranno proiettate diapositive sulla storia, la flora, e la fauna delle valli. Imbarco sul battello e visita delle valli, con visita di diversi “casoni” all’interno dei quali si possono vedere vecchi utensili che servivano per la pesca delle anguille. Pranzo. Nel pomeriggio, trasferimento a Pomposa per la visita all’omonima Abbazia. Rientro alla scuola in serata.

I casoni da pesca

L'organizzazione della pesca nelle Valli di Comacchio si fonda da sempre sui casoni, luoghi di attività lavorativa e, fino a non molti anni fa, alloggi dei vallanti durante la loro permanenza in valle. Si tratta di capanne erette con pali e rivestite di materiale vegetale, chiamato grisola, un insieme di fasci di canna palustre legati tra loro con la paviera (fibra di giunco o carice. Solo a partire dal 1600 si iniziò a costruirli in muratura e con più vani. Sono caratterizzati da un'altezza modesta e da porte e finestre ridotte.

Trepponti e il ponte degli Sbirri

Entrambi i ponti vennero ideati dall'architetto ravennate Luca Danese all'inizio del XVII secolo per conto del Cardinale Giovan Battista Pallotta. Il primo, il monumento più conosciuto di Chioggia, è costituito da cinque scalinate e da cinque archi a tutto sesto sotto i quali scorrevano cinque canali. Il Ponte degli Sbirri prende il nome dalle prigioni che sorgevano poco lontano.

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